Carlo Pinchetti, la sua meravigliosa bugia
Carlo Pinchetti, cantautore originario di Lecco e trapiantato a Bergamo, ha pubblicato il 14 aprile, per Gasterecords, La stalla domestica e Moquette Records, "Una meravigliosa
bugia", il suo primo album solista. Il disco - registrato nel suo studio casalingo dallo stesso Pinchetti e mixato/masterizzato da
Pierluigi Ballarin (The Record's) all'"Unnecessary Recordings" di Bologna - vede la partecipazione
di: Gigi Giancursi (ex Perturbazione), lo stesso
Pierluigi Ballarin, Marco Brena (Vanarin), Elena
Ghisleri, Linda Gandolfi e denota una certa maturità
artistica, valorizzata al meglio dalle esperienze
accumulate in 10 anni di presenza sulla scena, passati
scrivendo, suonando e cantando in diversi album indiepop con gruppi come Lowinsky, Daisy Chains e
Finistère. Negli anni ha condiviso il palco con Drew
McConnell (Babyshambles, Helsinki), Mark
Gardener (Ride), Gigi Giancursi (ex Perturbazione),
Brandon Reilly (The Movielife, Nightmare of You), Il
re tarantola, ecc.
Ne sono risultate 11 tracce, caratterizzate da un
approccio compositivo spesso vicino all'indie-folk (Evan
Dando, Neutral Milk Hotel, Elliott Smith per fare dei
nomi), con uno sguardo a quella corrente Lo-fi (o lowprofile) e "Nouvelle vague", tesa a comunicare, senza
troppi fronzoli ed ornamenti le proprie storie ed
emozioni, con i pochi mezzi che si hanno a
disposizione.
Canzoni dal tono malinconico e disilluso, ma, allo stesso tempo, cantate in maniera romantica,
quasi idealizzata. Perché, se è vero che non esiste via di fuga dai disastri della vita, la musica può
però essere la migliore illusione, una meravigliosa bugia. Ne abbiamo parlato con lui:
Ciao Carlo, parliamo del tuo disco appena uscito. Da cosa nasce?
È stato scritto e registrato durante il primo, drammatico, lockdown e fondamentalmente ci sono racchiuse le mie emozioni, i miei dubbi e le mie paure di quei giorni terribili e convulsi.
La canzone che più mi ha colpito è fuori di me, che rapporto hai con te stesso?
Mi sopporto, a volte ho un rapporto molto buono con me stesso, a volte negativo, com'è ovvio che sia. Tutto sommato in questo periodo bene, dai.
Quali sono gli artisti che più ti hanno influenzato?
Tantissimi, però sicuramente in questo disco sono entrati gli ascolti di Hurt Me di Johnny Thunders, l'onnipresente Elliott Smith, l'ineffabile Paul Westerberg, ma anche John Frusciante e Peter Doherty. Te l'ho detto, tantissimi!
Qual è l'ultimo libro che hai letto?
Ho appena finito Ubik di Dick, stupendo. Ora sto leggendo la biografia di Johnny Thunders, un vero numero uno.
E qual è invece l'ultima canzone che hai ascoltato?
Questa mattina mi sono riascoltato Demolished Thoughts di Thurston Moore, ultimo pezzo sentito Blood Never Lies.
Quali sono gli artisti emergenti secondo te più validi?
Gli anziani contano come emergenti? In questo caso direi Geep Coltrain, senza dubbio. E in ambito internazionale White Lighters, che adoro.